Gesù disse: “Chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà” (Mt 16, 25). Il nome italiano vita traduce il termine greco psyché . Nella grecità classica, la psyché è il centro di comando del soffio vitale: l’unità che gestisce il soffio che mantiene in vita l’intero organismo. Gesù, quindi, non chiede la nostra morte fisica, ma l'abbandono del nostro centro di comando. Solo chi abdica al suo proprio comando può lasciarsi rivitalizzare dal "soffio" del Risorto (Gv 20, 22).
compra il libroHo scritto questo libro anzitutto per il clero. L’obiettivo è esaminare tre problemi interconnessi: il volto di Dio, l’impossibilità di ordinare le donne e la rivelazione dei figli di Dio. Ecco alcuni stralci.
Volto di Dio: L’argomentazione parte col ricordare che il volto di Cristo Dio non ha sesso perché Dio non ha sesso. Poi, riprendendo San Paolo, sostiene che la carne umana del Signore risorto contiene in sé la donna e l’uomo, e afferma che questi due, lo Sposo e la Sposa, sono uno.
Come in ogni unione coniugale che si rispetti, anche nelle nozze sacre di Cristo, l’uomo (che è capo, chiave e re) e la donna (che è corpo, porta e regno) formano una sola carne. Cristo glorioso nei cieli, la sua persona divina e umana, pertanto, non ha sesso. Già, è proprio così: la persona di Cristo è senza genere.
No alle donne sacerdote: Le donne sono state giudicate non idonee al presbiterato-sacerdozio ebraico perché il loro ruolo spirituale inerisce alla calata della tenda eterna. Le donne hanno a che fare con la dimora celeste, con la tenda di Dio con gli uomini; sono chiamate a manifestare in terra la potenza divina non vincolata al sacramento sino ad ora custodito nel mistero e amministrato solo da sacerdoti maschi.
La donna è simbolo della gloria della Gerusalemme celeste, che è la donna libera, la donna di lassù. Tale donna – una volta svelata – può finalmente scendere dal cielo adorna come una sposa e generare e allattare "al seno delle sue consolazioni" (Is 66, 11b), "al petto della sua gloria" (Is 66, 11d), un’umanità rinnovata nello spirito della propria mente (Ef 4, 23a).
Rivelazione dei figli di Dio: I figli di Dio sono esseri umani nati dall’alto, esseri umani ai quali l’Agnello ha aperto 7 occhi alzando 7 corna. Qui, a livello degli occhi e delle corna, entra il gioco il battesimo dei credenti, noto anche col nome di illuminazione (Catechismo della Chiesa Cattolica 1216). Il Battesimo è un rito di iniziazione che simboleggia la sepoltura dell'oscurità e l’immersione del credente nella luce della vita divina. L’idea della settuplice illuminazione da parte dell’Agnello viene spiegata sulla base del concetto biblico di porta, e sviluppata facendo corrispondere i 7 sigilli del libro di cui parla il Libro dell’Apocalisse ai 7 chakra delle religioni orientali.
La vita nuova in Cristo Signore è la vita dell’uomo perfetto (Ef 4, 13b), cioè Cristo. Tale vita anima i giusti i cui spiriti sono stati resi perfetti (Ebr 12, 23b) e risulta dalla rinascita dell’essere umano all’altezza di tutte e sette le porte. Come sta scritto: "Alzate, o porte, il vostro capo, alzatevi soglie antiche, ed entri il Re della gloria!" (Sal 24, 7).