Dio è maschio o femmina?

Qui dimostro che il cristianesimo va oltre la divisione dei sessi. Infatti "nel Signore, né la donna è senza l'uomo, né l'uomo senza la donna" (1Cor 11, 11). La domanda sul sesso binario di Dio è, dunque, mal posta: "Voi tutti siete uno in Cristo Gesù" (Gal 3, 28b).

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November 4, 2021

Dio è maschio o femmina?

Oltre la divisione dei sessi nel cristianesimo

Dio è maschio o femmina? La mia ricerca prova a rispondere leggendo le Sacre Scritture a partire dall’idea che vedere la gloria divina equivale a vedere con l’occhio di Dio, che guarda al cuore delle cose e delle persone, non all’apparenza (1Sam 16, 7; At 15, 8-9).

La divisione dei sessi

Le Scritture, io, le leggo al mattino: a colazione, per l'esatezza. Pane e Bibbia, per dir così. Un giorno sorseggiando il caffè ho scoperto sta cosa dell'occhio di Dio, cioè il fatto che chi vede Dio vede con l'occhio di Dio. Lo conferma anche Meister Eckhart:

L’occhio nel quale io vedo Dio, è lo stesso occhio in cui Dio mi vede; l’occhio mio e l’occhio di Dio non sono che un solo occhio, una sola visione, una sola conoscenza e un solo amore” (Meister Eckhart, Qui Audit Me, Sermone 12, in La Nobiltà dello spirito, Piemme, Casale Monferrato 1996, p. 131)

Vedere con l'occhio di Dio è avere uno sguardo che va oltre la separazione dei sessi e guarda al cuore. La parola chiave per comprendere questo è ‘madre’. Vedere con sguardo divino comporta infatti riconoscere il proprio grembo misericordioso, a prescindere dal nostro sesso biologico.

Il grembo di Dio

Guardare con l’occhio di Dio implica scoprire un luogo dentro di sé dove è possibile fare spazio all’altro, dando compimento all’insegnamento di Gesù sulla maternità spirituale:

«Ecco mia madre e i miei fratelli. Poiché chiunque fa la volontà del Padre mio, che è nei cieli, questi mi è fratello, sorella e madre» (Mt 12, 49-50).

L’occhio spirituale del cristiano non è l’occhio di un mago, ma quello interiore di un essere umano che è madre di Cristo:

“Per essere fecondi, occorre essere donna. Donna è la parola più nobile che si possa attribuire all’anima, molto più nobile che vergine. Che l’uomo accolga Dio in sé è bene, e in questo accogliere è vergine. Ma che Dio divenga in lui fecondo è meglio, giacché la fecondità del dono non è altro che gratitudine per il dono, e lo spirito è donna nel ringraziamento, che, a sua volta, genera di nuovo Gesù nel cuore del Padre” (Eckhart, Intravit Iesus, Sermone 2, in  op. cit., p. 47).
Michelangelo Buonarroti, Creazione di Adamo, Cappella Sistina

I cristiani sono anzitutto madri di Cristo.

I cristiani sono madri. Oggià, caspiterina. Sono donne con “una corona di 12 stelle sul capo” (Ap 12, 1), che partoriscono “il figlio maschio subito rapito verso Dio e verso il suo trono” (Ap 12, 5).

Nelle parole di San Paolo, chiunque crede in Gesù Cristo è - indipendetemente dal proprio genere - chiamato a diventare una donna che ha “una autorità sul capo” (1Cor 11, 10).

L’autorità sul capo della donna non è un velo fisico che deve essere imposto come capo d’abbigliamento da un uomo sul capo e il corpo di una donna (lettura carnale), bensì una corona spirituale, un velo di luce che avvolge la persona credente e la riveste di salvezza, questo a prescindere dal sesso biologico, portandola a magnificare la potenza di Dio:

“La mia anima esulta nel mio Dio, perché mi ha rivestito delle vesti della salvezza, mi ha avvolto con il mantello della giustizia, come uno sposo si mette il diadema e come una sposa si adorna di gioielli” (Is 61, 10).

Dal punto di vista della maternità spirituale, i veli che ancora oggi avvolgono il capo e il corpo di moltissime donne e uomini che credono alla Sacra Scrittura e la mettono in pratica sono simboli regali, cioè segni che indicano che si è partorito il Messia, l’unto dal Signore Dio. A questo proposito:

“Gesù disse ad alcuni degli scribi: «Come mai si dice che il Cristo è figlio di Davide, se Davide stesso nel libro dei Salmi dice: Disse il SIGNORE al mio Signore: Siedi alla mia destra finché io ponga i tuoi nemici come sgabello dei tuoi piedi? Davide dunque lo chiama Signore; perciò, come può essere suo figlio?»”(Lc 20, 41-44).
Michelangelo Buonarroti, David (c. 1501-1504) - particolari delle mani e del volto

Con questa idea di ricerca spero di stimolare chi si ispira alla Bibbia a fare esperienza del fatto che Dio – e dunque pure Cristo – non è maschio perché “Dio trascende la distinzione umana dei sessi. Egli non è né uomo né donna, egli è Dio” (Catechismo della Chiesa Cattolica, 239). Gesù stesso dichiara che il suo volto gode di tale trascendenza: “Chi ha visto me ha visto il Padre” (Gv 14, 9). Visione che si ritrova in San Paolo: “Nel Signore, né la donna è senza l’uomo, né l’uomo è senza la donna” (1Cor 11, 11). L’uomo è figlio e marito, la donna è madre e sposa e i due formano una sola carne gloriosa “da prima che il mondo fosse” (Gv 17, 5).

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